5.5

Politiche tariffarie e sociali

Osservando la spesa standardizzata per servizi (figura a sinistra) separatamente rispetto a quella per tributi locali (figura a destra), emergono più chiaramente le politiche di finanziamento dei servizi fra le alternative del finanziamento diretto (tariffario) e indiretto (tributario). Il complesso di queste scelte di finanziamento e la struttura delle tariffe e delle relative agevolazioni insieme definiscono le politiche sociali delle amministrazioni locali.

Rispetto a quelle delle altre città, le politiche sociali a Roma sono attuate più attraverso lo strumento tariffario che attraverso quello fiscale. 
La spesa diretta per servizi di tutte le famiglie-tipo romane è al di sotto della media, con tariffe ed agevolazioni che favoriscono l'utente dei servizi pubblici e in particolare quelli socialmente più 'deboli'. I servizi sono offerti a prezzi relativamente convenienti, viene incentivata l'alternativa pubblica e le agevolazioni tariffarie sono utilizzate come strumenti redistributivi, per offrire pari opportunità di accesso ai servizi di base. 
Al contrario la spesa per tributi locali a Roma presenta una modesta progressività rispetto alle scelte delle grandi città italiane: tutte le famiglie romane pagano tributi locali superiori alla media, ma per i casi socialmente più delicati questa differenza è anche più accentuata che per la famiglia C. 

A Milano, ad esempio, le forme di agevolazione sono strettamente correlate alla situazione economica/lavorativa delle famiglie, accentuate da un prelievo fiscale relativamente basso e con una progressività accentuata. Torino e Napoli sono invece città in generale più care, dove sia la spesa per servizi che quella per tributi è sopra o pari alla media per tutte le famiglie.