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A. Ultrasettantenne solo in pensione

La spesa per servizi locali dell’anziano pensionato (con reddito di 13.299 euro e ISEE di poco inferiore a 17.500 euro), che vive solo in un appartamento di 53 mq a Roma, è pari a 1.029 euro. Di questa spesa, un terzo è assorbito da tributi versati agli enti locali: 22% per Irpef regionale, 12% per Irpef comunale (non paga Tasi ed Imu in nessuna città in quanto la prima casa rientra nella categoria A3, esente). Con questi numeri, le imposte locali per il pensionato romano sono più alte che in tutte le altre città (l'Irpef comunale è addirittura il doppio della media).

A. Ultrasettantenne solo in pensione

Nonostante la componente imposte e tasse sia così onerosa, la spesa totale a Roma è tuttavia ancora inferiore del 9% rispetto alla spesa media del campione. Nel complesso, con una spesa che incide sul suo reddito per il 7,7%, l’anziano romano si pone al quarto posto delle città più economiche, dopo Bari, Bologna e Firenze.
Questo risultato si deve essenzialmente alle condizioni più favorevoli offerte a Roma per l'abbonamento ridotto al trasporto pubblico (per anziani con Isee fra 15mila e 20mila euro; al di sotto di questa fascia sarebbe stato gratuito), al costo inferiore alla media dell'abbonamento all'opera e alla spesa per il servizio idrico, superiore solo a quella di Milano, con consumi che rientrano completamente nei minimi agevolati della tariffa romana.

Questi servizi, nell'insieme, riescono quindi a controbilanciare la maggiore spesa che la famiglia A sostiene a Roma per i tributi locali e per la tariffa rifiuti, quest'ultima superiore del 23% rispetto alla media e ancora seconda solo a quella di Napoli, nonostante sia in lieve calo già da un biennio. Per quanto riguarda le corse urbane in taxi, la spesa a Roma è lievemente superiore alla media, ponendosi a metà fra le città del meridione (più economiche) e quelle settentrionali, più onerose, confermando la forte connotazione geografica del costi di questo servizio.

Come si è detto, l’anziano che spende meno per i servizi locali è quello di Bari (6,5% del reddito incluse le imposte locali). Quello che spende di più è invece il milanese (10,5% del reddito), fortemente penalizzato però solo dal costo dell'abbonamento all'opera: la spesa a Milano sarebbe infatti la più bassa se si escludessero i servizi culturali, tolti i quali la città più onerosa sarebbe invece Genova. Milano spicca inoltre per il servizio idrico e per i tributi locali più bassi, con l'addizionale comunale Irpef caratterizzata da alte soglie di esenzione e quindi da una forte progressività (come si potrà verificare anche in relazione alle altre famiglie).

Anche tenendo conto del piano di rientro per il debito pregresso della Capitale, cui è destinata parte dell'addizionale comunale Irpef maggiorata, in generale si può osservare che dal punto di vista delle politiche sociali per gli anziani, Roma sfrutta gli strumenti redistributivi disponibili, applicando la massima aliquota possibile (che massimizza i margini di finanziamento dei servizi mediante fiscalità generale con effetti progressivi sulla distribuzione del reddito a livello locale), ma contemporaneamente favorendo dal punto di vista della mobilità e dell’offerta culturale gli anziani anche con livelli di reddito superiori ai minimi pensionistici.