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Profili di domanda e utilizzo dei servizi locali

I profili di utilizzo dei servizi da parte delle famiglie sono descritti nella tavola sotto.
La spesa viene calcolata per tutte le famiglie in relazione ai principali servizi locali: rifiuti, acqua e trasporto pubblico, cui si aggiungono alcuni servizi culturali gestiti a livello locale (scelti secondo criteri quanto più possibile omogenei nelle varie città).

Profili di domanda e utilizzo dei servizi locali

La spesa per il servizio rifiuti viene quantificata in base alla dimensione dell’appartamento e alla numerosità del nucleo familiare.
I consumi idrici sono stati stimati in base al consumo domestico medio degli abitanti di Roma (85 mc/abitante/anno). Per il nucleo monocomponente è stato stimato un consumo leggermente superiore alla media (90 mc, tenendo conto di una quota di consumi fissi di base irrinunciabili, non proporzionali al numero di componenti la famiglia), mentre il consumo pro capite diminuisce progressivamente per le famiglie più numerose.
Per valutare le politiche sul trasporto pubblico locale, a tutte le famiglie è stato attribuito un abbonamento annuale e la famiglia C utilizza anche un certo numero di biglietti singoli.
Gli eventi culturali e ricreativi – opera, teatro, mostre e musei gestiti a livello locale – sono frequentati diversamente dalle varie famiglie. Per ragioni di omogeneità (proprietà non sempre comunale delle strutture, distanza dalla città), gli zoo (e quindi anche il Bioparco di Roma) sono stati esclusi dal calcolo della spesa.

Ai costi del trasporto pubblico sono state aggiunte per le famiglie A e C anche alcune corse in taxi: per la famiglia A, sono stati ipotizzati quattro percorsi urbani medi in giornata feriale e orario diurno di 5 km l’uno, con 5 minuti di sosta nel traffico; per la famiglia C, quattro corse a tariffa fissa (quando vigente) da o per l’aeroporto principale.
Per quanto riguarda la mobilità privata, le famiglie B, C e D hanno anche un’auto e utilizzano in varia misura la sosta tariffata, dentro e fuori la zona di residenza.
La famiglia con figli piccoli (D) sostiene le spese scolastiche (asilo nido e refezione per la scuola primaria) tenendo conto di una frequenza a tempo pieno di 5 giorni a settimana per 9 mesi l’anno.

Sono esclusi tutti i servizi di telecomunicazione e quelli energetici, in quanto regolati a livello nazionale ed erogati in regime concorrenziale da gestori capillarmente presenti con offerte commerciali omogenee non solo nelle grandi città, ma su tutto il territorio nazionale. La loro inclusione risultava quindi distorsiva rispetto agli obiettivi del lavoro, focalizzati ad evidenziare gli aspetti locali dell’erogazione e della regolazione tariffaria dei servizi.

Infine, per dare conto anche della fiscalità locale che a vario titolo contribuisce in parte al finanziamento dei servizi, sono state conteggiate le addizionali Irpef comunale e regionale, nonché l’Imu e la Tasi per i servizi indivisibili degli enti locali (che dati i profili familiari e secondo la normativa 2015 applicano solo sull’abitazione A1 della famiglia C).