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Costo dei servizi nel periodo tariffario e proiezioni per il nuovo affidamento

L'approvazione del nuovo affidamento ad Ama dà l'occasione di mettere in relazione l'andamento dei costi nel periodo tariffario (2003/2015) con la programmazione economico-finanziaria del servizio fino al 2029, evidenziando continuità e discontinuità. Per il passato, la documentazione di riferimento sono i Piani finanziari per la determinazione della tariffa (PF, fino al 2015) e i bilanci Ama (fino al 2014); per il futuro, quella prospettica desumibile dal Piano economico-finanziario (PEF, 2015/2029), allegato alla deliberazione di affidamento (DAC 52/2015).

Il perimetro dei servizi istituzionali di igiene urbana finanziati direttamente in tariffa dai cittadini, oggetto del nuovo affidamento, è stato modificato rispetto al passato, escludendo alcune voci come la pulizia in seguito alle manifestazioni e agli eventi che Roma organizza in quanto Capitale (i cui costi sono recentemente stati quantificati in 40-45 milioni/anno) o come la pulizia delle banchine del Tevere, che in futuro saranno pagate a parte dall’Amministrazione Capitolina. Ciò significa che il passaggio dal 2015 al 2016 presenta una discontinuità nei costi

Tenendo presente questa precisazione, la figura sotto mostra l'andamento delle previsioni relative alle principali voci di costo (grafico sopra: gestione differenziata, indifferenziata, spazzamento e costo totale) in tutto il periodo 2003/2029, mettendole in relazione con le quantità differenziate e indifferenziate effettivamente raccolte fino al 2014 e quelle previste fino al 2029 (grafico sotto). Nel grafico dei costi, a sinistra si trovano le previsioni contenute nei Piani finanziari in base alle quali sono stati approvati annualmente il gettito e la misura delle tariffe in questi anni, cui corrisponde un progressivo incremento delle quantità differenziate (più marcato a partire dal 2012) e una contemporanea diminuzione della raccolta indifferenziata. A destra le previsioni per il prossimo affidamento.

Costo dei servizi nel periodo tariffario e proiezioni per il nuovo affidamento

La prima cosa che emerge dalla figura è il fatto che il costo totale del servizio, rappresentato dal gettito tariffario, fin dall’inizio del periodo è andato crescendo a ritmi molto sostenuti, tanto che al 2015 si registra un incremento di circa il 120% rispetto al 2003, pari ad un aumento medio annuo del 10%. Questo andamento nel passato va messo in relazione con un andamento crescente dei costi di entrambe le gestioni differenziata e indifferenziata, indipendentemente dal fatto che le quantità indifferenziate siano andate diminuendo. In effetti, mentre la raccolta differenziata risulta direttamente e fortemente correlata alla spesa programmata (IC=0,99), questa relazione appare inversa per l’indifferenziato (IC=-0,72), il cui costo di raccolta, trasporto, trattamento e smaltimento aumenta nonostante le quantità diminuiscano.

Se le previsioni del PEF saranno rispettate, il 2015 dovrebbe però rappresentare la spesa massima per la tariffa, anche grazie all’enucleazione dei servizi di cui si è detto sopra. Nel corso del nuovo affidamento si assisterebbe dunque a una iniziale riduzione dei costi – prima della gestione indifferenziata (come effetto della riduzione dei rifiuti indifferenziati) e poi della differenziata (dal 2016, grazie all’aumento dei ricavi della vendita dei materiali recuperati) – seguita da una sostanziale stabilizzazione. Ma la voce su cui influirà di più la sottrazione di alcuni servizi al regime tariffario è quella dello spazzamento, le cui risorse sono andate diminuendo dal 2011 al 2015. La sottrazione di alcuni servizi di pulizia mantenendo i costi inalterati, come previsto nel PEF, dovrebbe infatti avere lo stesso effetto di aumentare di nuovo le risorse dedicate al servizio, che andrebbe programmato con la massima efficacia nel nuovo contratto di servizio, con l'obiettivo prioritario di risolvere uno degli aspetti percepiti più criticamente dalla popolazione. 

Fonte: ASPL Roma Capitale su DAC 52/2015

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