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Trattamento e destinazione dei rifiuti romani
La gestione dei rifiuti distingue il ciclo della raccolta differenziata da quello dell'indifferenziato.
La raccolta di materiale organico e scarti alimentari va destinata agli impianti di compostaggio e/o digestione anaerobica. Attualmente la maggior parte dell'organico raccolto a Roma viene spedito a terzi per il trattamento (92%). Le raccolte differenziate secche (essenzialmente materiali da imballaggio) vengono inviate a recupero e riciclo, attraverso convenzioni con i consorzi. La raccolta multimateriale, però prima di essere avviata a recupero/riciclo va separata e valorizzata; anche questa attività viene effettuata per la maggior parte da soggetti terzi che quindi usufruiscono dei corrispettivi stabiliti per le relative materie prime seconde secondo il vigente Accordo quadro Anci-Conai (periodo 2014/2019).
L'indifferenziato deve essere pretrattato prima di essere smaltito. Dato che la semplice tritovagliatura non costituisce un trattamento adeguato secondo le normative UE, nella Regione Lazio attualmente l'indifferenziato passa prevalentemente attraverso trattamento meccanico-biologico (TMB), ma ancora nel 2015 il 21% dei rifiuti indifferenziati romani è stato solo tritovagliato prima di essere spedito fuori regione. I flussi in uscita del TMB sono combustibile solido secondario (css, da destinare a termovalorizzatori o cementifici), frazione organica stabilizzata (fos, utilizzabile per copertura discariche o in via sperimentale in edilizia), scarti da smaltire in discarica e metalli a recupero. Un terzo dell'indifferenziato romano viene pretrattato nei TMB Ama. Parte del css viene termovalorizzato in regione, mentre gli scarti da smaltire sono spediti fuori regione, in mancanza di una discarica di servizio.
In conclusione, solo una minoranza dei rifiuti romani viene trattata in impianti Ama, molti dei quali, soprattutto nell'ultimo periodo, sono stati utilizzati prevalentemente come centri di trasferenza.