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Introduzione e contesto

Quando si parla di lettura e di libri in Italia, i dati non sono incoraggianti. Storicamente il nostro paese è carente di luoghi e istituzioni oltre che di spazi di cultura che incoraggino alla lettura (e alla fruizione del patrimonio culturale) senza far percepire una separazione tra l'istituzione culturale e i suoi potenziali utenti. 

Nel 2015, l'Istat  stimava che il 42% delle persone di 6 anni e più (circa 24 milioni) abbia letto almeno un libro nei 12 mesi precedenti l'intervista per motivi non strettamente scolastici o professionali. Il dato appare stabile rispetto al 2014, dopo la diminuzione iniziata nel 2011. Il 9,1% delle famiglie non ha alcun libro in casa, il 64,4% ne ha al massimo 100. La popolazione femminile ha maggiore confidenza con i libri: il 48,6% delle donne sono lettrici, contro il 35% dei maschi. I "lettori forti", cioè le persone che leggono in media almeno un libro al mese, sono il 13,7% dei lettori (14,3% nel 2014) mentre quasi un lettore su due (45,5%) si conferma "lettore debole", avendo letto non più di tre libri in un anno.

L'8,2% della popolazione complessiva (4,5 milioni di persone pari al 14,1% delle persone che hanno navigato in Internet negli ultimi tre mesi) hanno letto o scaricato libri online o e-book negli ultimi tre mesi.

Lettura e partecipazione culturale vanno di pari passo; fra i lettori di libri, le quote di coloro che coltivano altre attività culturali, praticano sport e navigano in Internet sono regolarmente più elevate rispetto a quelle dei non lettori.

In questo contesto le 36 Biblioteche di Roma (2015) rappresentano l'offerta alla città di spazi di cultura accessibili e gratuiti,  In questo contesto oltre al presitito di libri e alla libera affluenza nei propri locali (2 milioni di visite), sono state programmate numerose attività culturali tra incontri, proiezioni, mostre, presentazioni di libri, letture pubbliche, corsi di lingua, che hanno attratto oltre 140.000 presenze. 

 






 

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