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Cultura e innovazione
Social media, innovazione digitale e risposta dello Stato
Il settore culturale ha grandi potenzialità di sviluppo dell'utenza. L'incentivazione alla fruizione culturale passa da politiche e iniziative di successo che coinvolgano sia l'uso di internet, sia, soprattutto, l'uso delle risorse digitali come i social (relativamente alla comunicazione) e la realtà aumentata (relativamente alla fruizione).
Nella nostra società iper connessa, si potrebbe quasi dire che se un ente culturale non è sul web e sui social, per il pubblico rischia di non esistere.
La comunicazione tramite social funziona in quanto:
- è facilmente accessibile a qualunque persona dotata di uno smartphone o di un device connesso a internet, ovunque essa sia nel mondo
- il flusso di informazioni è costante e immediato, si possono seguire eventi in diretta, per esempio via streaming o twitter
- la comunicazione è bidirezionale, in quanto gli utenti possono interagire con l'istituzione, che è tenuta a rispondere in tempi brevi
- ognuno è titolato a comunicare contenuti e proprio questa possibilità spinge molti a condividere le proprie esperienze sui social aumentando notevolmente la visibilità dell'ente culturale dove questa esperienza viene vissuta
Parimenti, grazie all'uso della realtà aumentata, la cultura può essere meglio interiorizzata e quindi meglio fruita. La realtà aumentata permette l'arricchimento della percezione sensoriale umana mediante informazioni che non sarebbero percepibili con i cinque sensi. Essa permette, ad esempio, lo sviluppo di giochi come Artwalks, che, ispirato a Pokemon Go, invita i giocatori a scoprire e condividere sui social le loro opere d'arte preferite o anche, durante la partecipazione a una visita museale, l'uso di occhiali specifici che permettono la fusione di reale e virtuale.
Il MiBACT, cosciente delle necessità di innovare in questa direzione ha promosso alcune iniziative, tra le quali:
- il progetto MuD Museo Digitale, con l’obiettivo di aumentare le performance dei Musei Italiani in ambito digitale, potenziando in modo consapevole l’aspetto tecnologico della comunicazione con lo scopo di valorizzare il Patrimonio Culturale a livello nazionale ed internazionale
- il Piano Strategico per la Digitalizzazione del Turismo Italiano, che prevede un credito di imposta del 30% dei costi sostenuti per investimenti nella digitalizzazione dell’offerta
- la valutazione della presenza sui social di 20 musei statali italiani e soprattutto dei giudizi che questi ricevono, un sistema di monitoraggio che ha individuato la reputazione online attraverso il sito web, i canali social e l’analisi della soddisfazione generale, quindi della percezione che le persone hanno dei musei