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Indicatori di efficienza economica (lato ricavi)

I ricavi da traffico (vendita dei titoli di viaggio) per vettura-km prodotta hanno registrato nell'ultimo decennio un aumento pari al 9% (da 1,25 a 1,36 euro), considerando l'andamento in termini "reali" (ossia rivalutando i valori monetari nei vari anni rispetto al 2015 utilizzando l'indice dei prezzi al consumo ISTAT); in termini "nominali" l'aumento è stato invece del 26% (da 1,08 a 1,36 euro). Come già evidenziato, il trend diventa crescente a partire dal 2012 a seguito dell'aumento delle tariffe che ha più che compensato la contemporanea diminuzione della produzione del servizio.

La dinamica della contribuzione pubblica (qui intesa in termini di corrispettivi da contratto di servizio, copertura dei costi sociali, rimborsi per i rinnovi del CCNL e altri contributi in conto esercizio) per vettura-km registra per contro un andamento decrescente (-17% in termini "reali" e -4% in termini "nominali" dal 2006 al 2015). Ciò che emerge, anche dal confronto con la figura sovra riportata, è comunque la forte dipendenza del servizio di trasporto dal finanziamento pubblico, nonostante nel corso del decenno si sia assistito a una diminuzione del contributo per ogni km prodotto (il calo in termini "nominali" è comunque esiguo). Infatti, nel 2015 la contribuzione pubblica è circa tre volte maggiore rispetto ai ricavi unitari (per vettura-km) mentre nel 2006 tale rapporto era pari a 3,8.


I ricavi da traffico parametrati su 1.000 posti-km evidenziano un trend crescente nel decennio di riferimento che si accentua dal 2012 per i motivi visti sopra. La crescita in termini "reali" è pari al 12% (da 9,5 a 10,7 euro di ricavo ogni 1.000 posti-km offerti) mentre con i valori nominali l'aumento è di circa il 30%. 

I ricavi da traffico per passeggero mostrano un trend decrescente fino al 2011 e poi un deciso aumento a partire dal 2012 in corrispondenza con l'aumento tariffario generando, nel periodo 2006-2014, un aumento percentuale del 14% in termini reali (da 0,18 a 0,21 euro) e del 31% in termini nominali (da 0,16 a 0,21 euro). Si osserva che poiché dal 2011 al 2014 il numero di passeggeri-corsa è diminuito del 21%, la crescita dei ricavi per passeggero è dipesa dalla corrispondente crescita delle tariffe applicate all'utenza.

I ricavi da traffico per addetto mostrano un trend decrescente fino al 2011 e poi un deciso aumento a partire dal 2012 in corrispondenza con l'aumento tariffario generando un aumento percentuale del 17% in termini reali (da 19mila a 22mila euro) e del 35% in termini nominali (da 16mila a 22mila euro). Si osserva che, poiché il numero dei dipendenti è diminuito di circa l'8%, la crescita percentualmente più elevata dei ricavi per addetto è dipesa dalla corrispondente crescita delle tariffe applicate all'utenza.

Un importante indice di efficienza è la percentuale di copertura dei costi operativi attraverso i ricavi da traffico (biglietti e abbonamenti) che il D.Lgs. 422/97 fissò al 35% a partire dal 1° gennaio 2000 (art. 19, comma 5). L'evoluzione temporale di questo indicatore evidenzia che negli ultimi 10 anni è rimasto costantemente al di sotto dell'obiettivo del 35% pur presentando un sentiero di efficientamento (dal 23% al 30%) che pare comunque essersi interrotto nel 2015. Il grado di copertura dei costi totali con i ricavi da traffico mostra anch'esso un trend di recupero passando dal 20% del 2006 al 24% del 2015.
I valori suesposti mostrano che il recupero di efficienza intrapreso non è ancora sufficiente nemmeno a garantire il raggiungimento dello standard stabilito dalla legge e determina, a tutt'oggi, un'elevata dipendenza dalle contribuzioni pubbliche.

Fonte: Elaborazioni ASPL su dati Atac.