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Conclusioni

  • Con riferimento al rinnovo dell'affidamento ad AMA dei servizi  operato  dall'Assemblea Capitolina  (DAC 53/2015), si evidenzia che perchè si possa parlare di controllo analogo anche nei confronti dell'AMA non è sufficiente garantire adeguati strumenti di controllo in sede di goverrnance ma è necessario che AMA implementi un sistema di rendicontazione adeguatamente dettagliato per la gestione dei servizi funebri e cimiteriali. Solo in tal modo Roma Capitale sarà in grado di valutare l'efficienza economico gestionale da parte del gestore;
  • AMA deve garantire gli strumenti minimi in termini di programmazione (Piano Regolatore Cimiteriale) e tutela dell'utenza (Carta dei Servizi) richiesta anche dal CDS; 
  • l'attuale indisponibilità di nuove aree da destinare a concessione per la costruzione di manufatti privati ha determinato, per coloro che ne fanno richiesta, una lista di attesa di circa 10 anni; l'assenza di un Piano Regolatore Cimiteriale ha contribuito ad aggravare tale situazione e a determinare una diminuzione degli introiti da concessione di aree per Roma Capitale;
  • l'attuale formulazione del CDS garantisce l'equilibrio tra costi e ricavi delle attività operative (operazioni cimiteriali) grazie all'erogazione del corrispettivo da parte di Roma Capitale. A sua volta, Roma Capitale destina parte degli incassi da concessione alla copertura di tale spesa. A parità di quadro tariffario,  una riduzione nel numero delle concessioni, che si apprezza solo con riferimento agli ultimi due anni,  potrebbe far crescere in misura significativa l'onere in capo a Roma Capitale per il finanziamento del servizio;
  • la tariffe di Roma risultano significativamente più basse di quelle delle altre grandi città; un lieve incremento tariffario soprattutto della tariffa sulla cremazione (che ancora oggi non raggiunge la metà di quella fissata a livello nazionale tramite DM) potrebbe generare introiti sufficienti a garantire anche le attività di manutenzione straordinaria e ammodernamento (forni crematori), senza gravare sulla fiscalità generale;
  • la difficoltà a concedere loculi meno appetibili in quanto a localizzazione potrebbe essere superata tramite un abbassamento delle tariffe relative alla concessione degli stessi (a Roma ci sono oltre 20 mila loculi disponibili);
  • la spesa per abitante a Roma è inferiore alla media delle altre città e Roma Capitale con l'affidamento ad AMA è stata in grado di assicurare la copertura dei costi correnti del servizio tramite i ricavi delle operazioni cimiteriali e gli introiti derivanti dalle attività di concessione. Tuttavia  i cimiteri capitolini presentano situazioni di scarsa manutenzione e poca sicurezza per i visitatori; le attività di manutenzione, pulizia, vigilanza e videosorveglianza vengono svolte da AMA con ricorso ad operatori esterni. L'attuale condizione in cui versano le strutture cimiteriali suggeriscono che le gare in base all'offerta economica più conveniente per la selezione degli operatori condotte negli ultimi 4 anni non sono state in grado di garantire adeguatezza e qualità del servizio;
  • l' illuminazione votiva genera per Acea distribuzione un fatturato di oltre 7 milioni di euro annui; i cittadini per lo stesso servizio pagano ad AMA un canone annuo di poco meno di 16 euro (15,66) e ad Acea di 25 euro (24,66). L'attribuzione ad AMA del servizio potrebbe garantire, a parità di spesa per i cittadini, circa 4 milioni di euro di entrate aggiuntive ogni anno.

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