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Benchmark con alcune città italiane

Il sistema tariffario adottato a Roma è stato messo a confronto con quello applicato da alcune delle grandi città italiane (Milano, Genova, Bologna, Firenze, Napoli e Bari). In tutte le città è possibile evidenziare alcuni elementi comuni quali la diversificazione delle tariffe in base all'isee, l'applicazione di scontistiche per quelle tipologie familiari con più figli in età scolastica, l'esenzione per situazioni familiari o nei confronti di minori che versino in particolari situazioni di disagio economico o sociale, l'applicazione delle agevolazioni tariffarie ai soli residenti e, solo in  casi particolari, anche a chi non risiede nel territorio comunale. Con riguardo all'esenzione dal pagamento è possibile riscontrare che, fra le città prese a campione, solo Roma e Bari prevedono fasce isee di esenzione (rispettivamente pari a 5.500 e 6.000). Nelle altre città, le famiglie caratterizzate da indicatori isee molto bassi contribuiscono comunque, anche se in modo ridotto, alla spesa per il servizio. Una quota di iscrizione al servizio viene richiesta da Genova e Firenze. 

Passando ad analizzare la spesa  delle famiglie per il servizio nelle principali città italiane (vedi Spesa delle famiglie per i servizi pubblici locali) e prendendo a riferimento un nucleo familiare tipo (genitori, 1 figlio al nido e 1 alla materna a tempo pieno, 5 giorni a settimana per nove mesi) osserviamo che  Roma è la città dove la refezione costa meno seguita da Bari e Napoli. Le città dove il servizio è più oneroso sono Torino, Bologna e Palermo: a Torino la mensa scolastica costa più del doppio rispetto a Roma.

Benchmark con alcune città italiane