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Benchmark con alcune città italiane

In Italia, nelle città con popolazione sopra i 300.000 abitanti, il  trasporto riservato scolastico è erogato quasi ovunque fatta eccezione per Torino e Napoli dove il servizio è garantito solo per gli alunni diversamente abili. Per l'erogazione del servizio è richiesto alle famiglie  un contributo, sulla base dell'indicatore della situazione economica equivalente (isee). Nella determinazione della tariffa ciascun comune può scegliere, sempre in considerazione alle proprie capacità finanziarie, di rendere il servizio più o meno accessibile ai cittadini sostenendo alcune tipologie di utente o di famiglia in situazioni di particolare disagio economico o personale.

Con riguardo all'anno scolastico 2016-2017, sono state confrontate le tariffe applicate da alcune città prese a campione (oltre Roma, Bari, Bologna, Firenze, e Milano) per analizzare la spesa sostenuta da due tipologie familiari: l'una composta da due genitori e 1 figlio  utente  del servizio (A), l'altra da due genitori e 2 figli fruitori (B). Per tutte le città le tariffe sono determinate sulla base delle fasce isee stabilite dai diversi comuni. Unica eccezione è Milano dove i corrispettivi richiesti vengono stabiliti in base al reddito del nucleo familiare. Pertanto per rendere possibile la confrontabilità dei dati, per Milano sono stati individuati i redditi corrispondenti ai parametri isee scelti per il confronto (5000, 10.000. 20.000 ed infine 40.000) senza però tenere conto della componente patrimoniale. Si premette inoltre che Milano, diversamente dalle altre città, richiede per ciascun nucleo familiare un contributo annuo di euro 26,00 quale tassa di iscrizione.

Dal confronto dei dati osserviamo che Roma e Firenze, per isee pari a euro 5.000,  non prevedono alcuna contribuzione da parte di entrambe le famiglie. A Milano e a Bologna invece la soglia di esenzione è più bassa (3.500 per Milano e 3.000 per Bologna). Bari esonera dal pagamento del contributo previsto la famiglia che versi in una situazione di indigenza attestata dai servizi sociali. Per isee pari a euro 10.000 e per la tipologia di famiglia (A)  Roma e Firenze sono le città più care, seguite da Bologna. Milano e Bari invece detengono il primato per la minore contribuzione. Per la tipologia familiare (B), Firenze detiene il primato di città più cara (+33% rispetto a Roma, + 16% rispetto a Bologna). Roma in particolare applica una scontistica consistente qualora, all'interno dello stesso nucleo familiare, vi siano due ragazzi che utilizzino il servizio. La Capitale invece risulta la città più cara per la famiglia con un figlio e per un isee pari a 20.000; a parità di isee nella famiglia B è Bologna a porsi al primo postocon riguardo all'onerosità dei costi. Bari è la più economica in entrambi i casi. Infine per il parametro isee più elevato, euro 40.000, nella famiglia con tre componenti, Roma e Bari registrano la maggiore spesa mentre nel nucleo con due figli Roma si posiziona al terzo posto dopo Bologna e Bari. Ne deriva  che le famiglie romane, se si fa eccezione per i nuclei familiari con isee pari a 5.000 euro, spendono in media più che nelle altre città nonostante la adozione di misure volte a favorire le famiglie con più figli che utilizzano il servizio.

Benchmark con alcune città italiane