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Affissioni dirette
Le affissioni dirette consistono nelle iniziative pubblicitarie private realizzate su apposite strutture, diverse da quelle previste per le affissioni pubbliche, di proprietà o avute in concessione da Roma Capitale. A fronte di tali iniziative è richiesto al privato di corrispondere un canone o un’imposta sulla pubblicità a cui potrà aggiungersi un canone di locazione qualora si esercitino tali iniziative su impianti comunali concessi in locazione. Sia il canone di locazione degli impianti comunali che quello per le iniziative pubblicitarie sono stabiliti con deliberazione dell’Assemblea Capitolina (vedi da ultimo DCS-AC 9/2016).
Il soggetto titolare dell’autorizzazione (o il proprietario del mezzo pubblicitario in caso di pubblicità abusiva) è tenuto al pagamento del canone sulla pubblicità mentre sono solidalmente obbligati al pagamento chi richiede la pubblicità e chi produce o vende la merce o fornisce i servizi oggetto della pubblicità.
Il totale dei soggetti censiti nella Nuova Banca Dati nel 2015 è pari a 413, in diminuzione rispetto ai 435 dell’anno precedente. È da specificare che in tale conteggio sono compresi i “privati” ovvero coloro i quali utilizzano l’esposizione pubblicitaria per reclamizzare la propria attività e non per conto terzi; in proposito, i “contribuenti” con un numero di impianti inferiore a 30 – e tra i quali sono compresi i “privati” – erano pari a 347 nel 2015 (in dimuzione rispetto ai 351 del 2014), rappresentando circa l’84% del totale. Il numero degli impianti è invece ulteriormente diminuito passando dai 27.453 nel 2014 ai 27.443 nel 2015 a seguito della dismissione di alcuni impianti. Per quanto riguarda gli impianti SPQR, la riduzione della superficie espositiva è il risultato di un'adeguamento degli stessi alle nuove previsioni normative e non una riduzione nel loro numero che, invece, è aumentato: 1.464 impianti nel 2014 e 1.669 nel 2015. Nel 2014, il totale delle entrate relative ad impianti privati istallati su suolo privato (in virtù di provvedimenti di autorizzazione) e su suolo pubblico (in base a concessione) è stato di 10,3 milioni, valore in diminuzione rispetto all’anno precedente a causa di minori introiti derivanti dal canone di locazione degli impianti che, con la DAC 50/2014, è stato equiparato al medesimo importo del CIP fino alle procedure di gara previste dal Piano Regolatore Impianti Pubblicitari (art. 21 c.3)
Fonte: elaborazioni ASPL su dati del Dipartimento Sviluppo Economico Attività Produttive e Agricoltura